Conosci il Metodo STAR. Sai che può aiutarti nei colloqui di lavoro?
Essere vaghi e non fornire esempi non aiuta a fare breccia nell’interesse dei selezionatori. Ecco quindi come dimostrarsi sicuri di sé ed esporre in modo efficace i propri punti di forza con il metodo STAR.
Cosa significa STAR?
STAR è l’acronimo di Situation, Task, Action, Result ovvero Situazione, Compito, Azione, Risultato.
Durante un colloquio è possibile che ti vengano poste domande dirette a valutare una capacità (un’abilità o un comportamento)
Eccone alcune esempi:
1 – Mi faccia un esempio di quando ha dimostrato spirito d’iniziativa ed assunto un ruolo di guida.
2 – Descriva un caso in cui ha dovuto fare lavoro di squadra per risolvere un problema.
A domande di questo tipo, la tecnica STAR consiste nell’inquadrare con chiarezza i seguenti punti:
Situazione
Per rispondere in modo efficace, il primo passo è sicuramente quello di descrivere in modo dettagliato la circostanza e le mansioni che si sono svolte in quell’occasione. Meglio fornire tutti i particolari necessari al recruiter per comprendere effettivamente la complessità della situazione e, se possibile, descrivere esperienze recenti.
Compito (Task)
Il secondo step è descrivere il proprio ruolo all’interno della situazione. Qual era il proprio compito? Cosa si era stati incaricati di fare e da chi? Quale risultato ci si aspettava di ottenere? Questi dettagli sono indispensabili per far comprendere al selezionatore la propria funzione nella circostanza descritta.
Azione
Questo passaggio è in assoluto il più importante. Quali azioni si sono intraprese per raggiungere gli obiettivi? È fondamentale spiegare esaustivamente come si è agito, descrivendo ogni step e mettendo l’accento sul lavoro svolto in prima persona. Saper lavorare in team è importante, ma in questo caso è necessario focalizzarsi sul proprio operato, tralasciando invece le azioni svolte dai colleghi. Dimostrare di aver giocato un ruolo ben preciso nel progetto serve a dar prova di professionalità e responsabilità.
Risultato
Da ultimo, ma non meno importante, il risultato. Un aspetto molto interessante per i recruiter è l’obiettivo raggiunto che va descritto dettagliatamente, prendendosi il merito delle proprie azioni. Se il risultato è quantificabile numericamente, via libera a dati e cifre che dimostrino l’output concreto del proprio lavoro. Importantissima anche la cosiddetta lesson learnt. Cosa si è imparato? Cosa si poteva fare meglio? Cosa si ritiene di aver fatto bene? Essere capaci di analizzare il proprio operato è fondamentale per trarne insegnamenti utili per il futuro, facendo così tesoro delle proprie esperienze.